(Lo Sciamanante)
“Come l’esploratore, così lo scrittore si addentra in territori inesplorati.
Egli batte piste che non sa dove lo condurranno, né sa, oggi,
ciò che la sua mente farà domani;
cosa essa concepirà quale prossima mossa”.
(Ermanno Bartoli)
–
Come preannuncia il titolo,
questa pagina rappresenta lo “zic” della mossa improvvisa.
In essa inserirò poche cose varie. A rotazione.
Poesie, brani musicali, racconti, aforismi, foto, ecc…
Che – a seconda del ghiribizzo del momento –
mi parrà il caso di inserire.
*Benvenuti a “La prossima mossa”
I N I Z I A T I V A…
“ERA TROPPO GRANDE PER DIVENTARE UN MITO”
Pongo qui alcuni non-miti “miei” che mi picco di segnalare.
E se qualcuno ha dei “suoi” che ritiene meritevoli e ingiustamente ignorati
è invitato a segnalarli come meglio ritiene…
Magari anche sui social.
Basta coi soliti nomi di “grandi”, spesso tali perché problematici (anche gravi)
…e pure con l’utilizzo dei social per la condivisione del male
e delle più gravi efferatezze e crudeltà. (eb)
Nota: James E. Gunn – fortunatamente… E’ ancora! E che lo sia ancora per molto!!!
Nota: Giorgio Tirabassi “E’ ancora!” E’ giovane. Che “sia” ancora per molto!!!
Buon lavoro, Giorgio! E grazie per la tua arte recitativa impagabile.
—-
Il cielo si animò d’ali.
All’inizio furono quattro. Poi sei… otto… dieci, dodici.
Sei paia d’ali. Sei aerei provenienti da direzioni diverse
lanciati in virate e picchiate
su e giù per un cielo terso.
Appendici alle loro code – come scie di stelle comete –
volute di fumo colorate d’ogni colore dell’iride.
Mancava il rosso.
Volteggiarono, scartarono
virarono sopra le migliaia di teste
protese in ammirata visione al di sopra del rumore dei motori.
E disegnarono figure di fiori… farfalle,
cascate d’acqua e luci,
atomi e figure ellittiche;
frattali variopinti d’inusitata bellezza.
E ancora mancava il rosso.
Poi un rumore sordo, grave,
di straforo sulla cresta d’orizzonte
alla destra del popolo che osservava rapito…
Il settimo.
Partì basso basso
noncurante delle creste dei piccoli alberi della macchia.
In un attimo imprevisto
al culmine di quello spettacolo,
s’inerpicò su per il cielo.
E dove le spirali di colore formavano la croce più centrale e profonda
nel cuore di una ninfea,
s’infilò nel corridoio appena accennato sfiorando d’un niente le altre ali.
Nell’assolo perfetto della durata d’un battito cardiaco
virò chissà dove,
perdendosi agli sguardi di tutti in un’ellisse blu.
La sua coda, in velocissima uscita da quel mondo…
mandava i bagliori del rosso.
Ermanno Bartoli
IL SOLITARIO
(Anno XXXX)
Immagine: “Nebula Pencil”
Pagina aggiornata addì, 03/11/2019